Pneumatici Moto

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view post Posted on 4/2/2010, 19:33
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Pneumatici Moto :woot:



www.motorbox.com/Moto/Magazine/Pneumatici/default.html

Gomme: test Michelin Anakee 2
www.motociclismo.it/edisport/moto/m...helin-Anakee-2-

www.motorbox.com/Moto/Magazine/Pneu...Road2_test.html

www.youtube.com/watch?v=zVsuDHGc96s

Varie prove ..!




:shifty: Il Top per il Turismo.....

Fiocco azzurro nella famiglia dei pneumatici a doppia mescola Michelin. Dopo i pneumatici per chi ha spiccate velleità pistaiole è la volta di una gomma pensata per chi va esclusivamente su strada. La tecnologia utilizzata, però, deriva anche in questo caso dalla MotoGP. Le abbiamo provate su asciutto e bagnato e confrontate con le Pilot Road anche con la telemetria, con risultati a dir poco sorprendenti..


:D Michelin Pilot Road 2




GOMME PER TUTTI La Casa francese è all’avanguardia nella ricerca sull’accoppiamento di due mescole su una stessa carcassa di un pneumatico. Dopo aver utilizzato con successo questa tecnica nelle gare di più alto livello, infatti, nel 2005 ha messo in commercio la prima gomma racing a doppia mescola omologata per la strada: la Pilot Power Race. Nel 2006 è stata la volta della Pilot Power 2CT (che sta per Two Compound Tecnology) adatte soprattutto alle moto sportive di grossa cilindrata. Adesso arriva sul mercato la nuova Pilot Road 2, un prodotto anch’esso bi-mescola ma sviluppato per un più ampio spettro di utenti, quelli che hanno scelto come propria moto una delle tante sport tourer sul mercato o una naked di medio-grossa cilindrata.
DANZANDO SOTTO LA PIOGGIA Da studi svolti dalla Michelin è emerso che gli utilizzatori di questo tipo di moto, tra le diverse doti richieste alle proprie gomme, danno particolare importanza alla tenuta sul bagnato. Per ottimizzare il comportamento in questa situazione specifica è necessario, però, utilizzare mescole particolarmente morbide. Il rischio è quello di compromettere così la resa chilometrica della gomma, a causa della minore resistenza all’usura di una mescola meno dura. Era quindi necessario trovare il grip voluto nelle condizioni di scarsa aderenza senza accorciare eccessivamente l’"aspettativa di vita" del pneumatico, un altro parametro a cui i motociclisti tengono molto.


QUADRATURA DEL CERCHIO Partendo da queste due esigenze contrapposte, tenuta sul bagnato e durata, i tecnici francesi hanno trovato una brillante soluzione accoppiando due tipi di mescole con caratteristiche di durezza diverse sullo stesso pneumatico. Il Pilot Road2 utilizza quindi questa tecnologia per garantire la migliore tenuta possibile su asfalto a scarsa aderenza e al tempo stesso la più alta resa chilometrica della categoria. Per non farsi mancare nulla, inoltre, le mescole sono differenziate anche tra anteriore e posteriore, dato che alle due gomme sono richieste prestazioni diverse.



VERBA VOLANT Siccome però non sta bene dichiarare di essere i migliori senza dimostrarlo in qualche modo, il colosso francese per questo prodotto strategico ha deciso di mettersi davvero alla prova, chiedendo ad un Ente indipendente (il francese C.E.R.M) di confrontare il loro nuovo nato con i suoi diretti concorrenti. Il test comparativo si è concentrato su due soli parametri: tenuta sul bagnato e durata del battistrada, quelli cioè considerati più importanti in sede di progetto. Il risultato mostratoci alla presentazione stabilisce che il Pilot Road 2, nella classica misura 120/70 anteriore e 180/55 posteriore, ha raggiunto lo scopo posizionandosi in testa alle classifiche stilate in entrambe le situazioni.

MORBIDA SOLO DOVE SERVE Per raggiungere questo importante risultato, le Pilot Road 2 utilizzano la carcassa delle conosciute Pilot Road che viene ricoperta secondo uno schema differente tra pneumatico anteriore e posteriore. Sono tre le mescole utilizzate sulle Road 2: il posteriore utilizza la più dura delle tre per la fascia centrale del pneumatico e la media per le spalle, l’anteriore invece utilizza la media per la zona centrale e la più morbida per la parte più esterna dei fianchi.



DUE GOMME IN UNA Sono differenti anche le percentuali di ripartizione delle mescole sull’anteriore e il posteriore. Mentre il primo utilizza sul profilo una distribuzione percentuale del tipo 20-60-20 tra mescola morbida e intermedia, dietro la suddivisione è al 40-20-40 per cento tra mescola intermedia e dura. In questo modo, a moto dritta si viaggia utilizzando principalmente la mescola più dura dietro – a favore quindi della resa chilometrica – e solo l’intermedia davanti. Già dai primissimi angoli di piega, invece, entrambe le gomme poggiano sulla stessa mescola intermedia, ottimizzando quindi la neutralità di comportamento in questa fase critica. Quando poi si ha voglia di divertirsi, si può contare anche sulla mescola più morbida dei fianchi dell’anteriore, per avere il massimo grip nelle pieghe più accentuate.

PROFILO APPUNTITO Mentre il posteriore come forma ricalca quella del corrispondente Pilot Road, il profilo dell’anteriore del Pilot Road 2 è stato modificato per ottenere una maggiore reattività della moto. Adesso si pone a metà strada tra il Pilot Power e il Pilot Road, con spalle più verticali e una maggiore velocità di caduta in curva rispetto al pneumatico da cui deriva. È nuovo anche il disegno del battistrada su entrambi gli assi: in questo caso l’obbiettivo era quello di espellere la maggior quantità d’acqua possibile mantenendo inalterata la quantità di gomma a terra. Per ottenerlo, la larghezza degli intagli cresce progressivamente dal centro verso i bordi della gomma e gli intagli sono alternati lungo la circonferenza. In questo modo, tra l’altro, si riesce ad evitare usure squilibrate della gomma stessa.



PIEDI AL CALDO Il tempo di riscaldamento di una gomma e la sua tenuta sotto i forti stress termici sono un dato significativo per giudicarlo positivamente o meno. Da tempo viene utilizzata la polvere di silice per ottenere le migliori prestazioni da questo punto di vista e Michelin è stata antisegnana anche in questo, dato che risale ai primi anni 90 la sua sperimentazione delle mescole al silice nelle gomme rain da GP. Le Pilot Road 2 utilizzano una silice di seconda generazione, la cui polvere è più fine e si amalgama in maniera più uniforme nella mescola. Il risultato è una maggiore velocità di riscaldamento e una maggiore stabilità termica sotto sforzo. Nel caso del pneumatico posteriore, inoltre, il fatto che una parte di mescola intermedia tocchi il suolo anche in rettilineo contribuisce al più veloce raggiungimento della temperatura di esercizio.

TEST SPRINT Per il test su asfalto asciutto siamo stati portati sulle vertiginose curve delle Gorges du Verdon, in Francia, dove ci aspettava un folto gruppo delle più recenti sport tourer e delle più vendute naked. Le indicazioni erano semplici: seguire su un anello di un centinaio di chilometri l’apripista Michelin per conoscere il comportamento della gomma nel misto. Da nessuna parte però c’era scritto che avremmo tenuto un passo da "prova speciale"… L’efficacia del nuovo profilo all’anteriore e la velocità di riscaldamento sono le caratteristiche che più sono uscite esaltate da questo campo di prova. Alla maneggevolezza già nota delle Pilot Road, quindi, le nuove Road 2 aggiungono una velocità di discesa in piega e una comunicativa in percorrenza sconosciute alle gomme da cui derivano. In più, queste prestazioni sono ottenibili dopo un tratto di "riscaldamento" eccezionalmente breve.



IMPERTURBABILI La grande sensazione di grip offerta da queste coperture permette quindi di tenere un passo sostenuto anche con moto di notevole stazza, come la Yamaha FJR 1300 o le BMW K1200 S e R che ho provato durante il test, potendo contare su capacità di trazione notevoli anche a fronte di coppie e pesi elevati (solo sulla K1200 a fine giro il posteriore mostrava segni di affaticamento) e su una rassicurante neutralità di comportamento quando si passa con le ruote su un’alternanza di zone di asfalto asciutto e umido. Non male anche la scarsa tendenza a raddrizzare la moto quando si è costretti a pinzare in curva, cosa che ho dovuto sperimentare più di una volta nel tentativo di non perdere troppo il contatto con il nostro indiavolato apripista nel toboga lungo il Verdon…



PIOVE? POCO IMPORTA Dopo il test su strade normali è stata la volta di provare queste gomme per quello che sono state progettate, cioè offrire prestazioni particolarmente buone su asfalto a scarsa aderenza. Per l’occasione Michelin ci ha portato su un circuito di prova allagabile a piacimento e ci ha messo a disposizione una coppia di moto identiche ma gommate una con le Pilot Road e una con le Pilot Road 2.

A PROVA DI TELEMETRIA Per sostenere le sensazioni provate in questo test con dati oggettivi, le moto erano dotate di telemetria della 2D e a fine giornata è stato possibile commentare i risultati della prova. Non bastasse, per commentare i dati della telemetria raccolti sul circuito di test allagato Michelin ci ha fatto la sorpresa di portare nientemeno che Colin Edwards e il tecnico telemetrista che lo segue in MotoGP per spiegarci come la corrispondenza che esiste tra dati matematici e sensazioni di guida. Come dire, anche noi giornalisti ci siamo sentiti piloti ufficiali per qualche minuto…



SULLE UOVA Il test sul bagnato approntato dalla Casa francese è stato volutamente estremizzato, tanto è vero che prima di entrare in pista ci è stato detto che il grado di aderenza sarebbe stato prossimo allo zero. In una condizione assimilabile, quindi, a quella di asfalto non solo bagnato ma anche sporco o ghiacciato: concludere il test con le Pilot Road tradizionali in queste condizioni è stata un’esperienza abbastanza terrorizzante, che ha fatto ancor di più risaltare i risultati raggiunti con le nuove coperture. Con le quali le perdite di aderenza in accelerazione non venivano annullate, ma diventavano molto più progressive; la direzionalità era molto più precisa, dando tanta sicurezza in più al pilota e fluidificando molto la sua azione nel passaggio dalla condizione di moto dritta a quella in piega. Non ultimo, anche in frenata ci si poteva fidare molto di più a stringere la leva, ricevendo dalla gomma informazioni più precise sul grado di aderenza.



DATI ALLA MANO Dopo aver sperimentato dal vivo quanto conti fidarsi di una gomma quando c’è poca aderenza, è stato interessante verificare con i dati della telemetria come si trasformassero in risparmio di tempo sul giro le migliori doti di grip delle Pilot Road 2. Confrontando i grafici dei due giri migliori fatti con le due gomme diverse si nota come è più intensa la forza applicata alla leva del freno, è più decisa l’azione sull’acceleratore ed è più alta la velocità di ingresso in curva e di percorrenza. Tutto questo è valso un differenziale di 6/7 secondi sul giro, un’infinità, tenendo conto di quanto era corto il tracciato di prova e del numero limitato di giri fatti con entrambe le gomme.

GAMMA AMPIA Infine, uno sguardo all’offerta di misure per queste gomme che, lo ricordiamo, sono adatte a tutte le sport tourer – anche non recentissime – e nude del mercato. Le misure disponibili sono numerose e vanno dalla 110/70 ZR 17 alla 120/70 ZR 18 per l’anteriore e dalla 150/70 ZR 17 alla 190/50 ZR 17 per la posteriore. Per il momento le Road 2 affiancheranno le Road tradizionali in mescola singola, che rimangono anche come gomma di primo equipaggiamento, mentre le nuove gomme esistono per ora solo come ricambio.


Tutte le misure
Anteriore:

110/70 ZR 17
110/80 ZR 18
120/60 ZR 17
120/70 ZR 17
120/70 ZR 18

Posteriore:
150/70 ZR 17
160/60 ZR 17
160/60 ZR 18
170/60 ZR 17
180/55 ZR 17
190/50 ZR 17

michelinpilotroad287380ez9michelinpilotroad28738cnt6michelinpilotroad287380kt5

Sei treni alla cieca...!!!
Six montes pneumatiques routières à l'essai


www.motorevue.com/site/test-produit...ssai-31963.html

www.testberichte.de/preisvergleich/...rad_117799.html

Edited by OTTORENATO - 20/11/2015, 16:37
 
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:P Metzeler Interact M5


Il test di assaggio delle nuove Metzeler M5 Interact è stato organizzato in Portogallo sul tracciato di Portimao, un circuito assai impegnativo per mettere alla frusta qualsiasi tipologia di pneumatico supersport.
La pista portoghese offre curvoni veloci, curve medio lente, cambi di direzione rapidissimi, saliscendi mozzafiato e un lunghissimo rettilineo.
Il parco giochi è completo e va dalla potentissima BMW S 1000 RR all'agile Aprilia RSV4 fino alle "jap" Kawasaki ZX-10R e ZX-6R, Suzuki GSX-R 600, 750 e 1000, Honda CBR600RR abs, Yamaha R1 ed R6 KTM RC8 R e Triumph 675. Insomma, il meglio del meglio.
Il test in pista è iniziato con l'asfalto ancora bagnato dall'ultimo temporale appena transitato sopra l'Autodromo do Algarve.
L'anteriore M5 trasmette subito il giusto feeling: quello che serve quando si affronta il primo turno con un manto stradale dal grip ancora incerto.
L'inserimento e la direzionalità sono impeccabili con l'anteriore che in uscita di curva, quando si riprende il gas in mano, che mantiene la traiettoria impostata senza allargare e senza fastidiosi sottosterzi.
Il profilo arrotondato facilita i cambi di direzione impegnativi di Portimao e man mano che la pista si asciuga alziamo il ritmo forzando la frenata in ingresso curva, e l'anteriore dell'M5 ci sorprende con la sua precisione che ci porta fino alla corda assistiti da un grip eccezionale.
Il posteriore, messo alla frusta sulle mille, non ha evidenziato comportamenti anomali anche nelle pieghe più accentuate dove anche a pieno gas garantisce un'ottima trazione.
Con a disposizione la BMW S 1000 RR con il traction control e l'Abs inseriti abbiamo volutamente esagerato con la richiesta di grip al posteriore, mettendolo in crisi e notando una perdita di aderenza del tutto progressiva e facile da gestire anche grazie all'elettronica, naturalmente…
Da evidenziare che i pneumatici installati hanno macinato ben 11 turni di pista, percorsi da una trentina di giornalisti specializzati (alcuni velocissimi): il consumo e' risultato normale ed il degrado di prestazioni minimo, non male per un pneumatico che, ricordiamo, nasce come sportivo stradale.
Ed infatti la prova nel pomeriggio si è svolta sulle bellissime colline portoghesi con un percorso di circa 130 km affrontato con diverse tipologie di moto naked, tra le quali le Triumph Street Triple e Speed Triple e la BMW K 1300 R.
Anche in questo caso l'asfalto mutava da grip elevato a situazioni di terra riportata o ondulazioni del manto in grado di mettere in crisi anche il miglior avantreno.

Il feeling trasmesso dall'anteriore dell' M5 è rimasto comunque elevato sia con moto pesanti che con seicento più leggere e reattive.

Ottimo il confort sullo sconnesso ed il grip sullo "sporco" .
Lo Sportec M5 ha quindi confermato quanto promesso: si tratta di un pneumatico adatto all'uso quotidiano o alla gita domenicale ma che, all'occorrenza, si presta ad un utilizzo in circuito, ovviamente se lo scopo è divertirsi in sicurezza e non la ricerca del tempo sul giro.



www.motonline.com/moto_scooter/articolo.cfm?codice=238170
:woot:

Il nuovo pneumatico completa la gamma delle coperture di nuova generazione Interact. Si affianca allo sport-touring Roadtec Z6 e al racing Racetec, sostituendo il predecessore Sportec M3

Lo sviluppo tecnologico continuo porta alla nascita di nuove tipologie di pneumatici. Un esempio viene dalla Metzeler che, utilizzando un'inedita carcassa, è riuscita a mettere a punto una copertura in grado di soddisfare molteplici esigenze. Lo Sportec M5 Interact si propone per un utilizzo a 360°, garantendo piacere di guida al motociclista sportivo che sfrutta la propria naked o carenata su strada, e assicurando allo stesso tempo le performance richieste da chi ama portare la propria moto tra i cordoli.

L'M5 è progettato per le moto di ultima generazione: lo sviluppo di questo pneumatico ha infatti tenuto conto dei sistemi elettronici di controllo veicolo sempre più diffusi sulle moto ad alte prestazioni come l'ABS "sportivo" e il Traction Control.
La Metzeler non ha sfruttato la tecnologia a doppia mescola per ottenere il massimo nelle diverse condizioni di utilizzo, ma ha progettato una carcassa in grado di rispondere in maniera differente nelle diverse zone del profilo. La carcassa dell'M5 è composta da una serie di tele disposte con varie angolazioni una sopra l'altra e da un cavo di treccia metallica deposto a 0° ovvero nel senso di rotolamento della gomma. Questo cavo si trova appena sotto al battistrada e la tensione con cui è deposto influisce sulla rigidezza dell'intera struttura e in particolare sul "funzionamento" della mescola. Nel momento della deposizione sulla carcassa la spirale a 0° viene tesa molto sui fianchi esterni, il che assicura alta rigidezza e quindi supporto elevato ad angoli di piega estremi. Man mano che si procede verso il centro della gomma la tensione del cavo di acciaio diminuisce, in corrispondenza della zona mediana del profilo che è quella di massimo impegno del pneumatico durante le pieghe, le frenate e le accelerazioni. La bassa tensione consente al battistrada di "muoversi" e quindi di scaldarsi grazie allo "sfregamento" con l'asfalto, assicurando il massimo grip. L'usura però in queste condizioni aumenta, e questo spiega perché al centro del profilo la tensione della spirale d'acciaio torna a salire, in modo da rendere il più possibile stabile il battistrada, garantendo direzionalità e alto chilometraggio di percorrenza.
La nuova struttura per rendere al massimo interagisce sia con la nuova mescola, più performante grazie all'apporto di maggiori quantità di silice, sia al nuovo disegno che riproduce il simbolo del Pi greco e che garantisce una veloce evacuazione dell'acqua e un'impronta a terra ideale.

Ultima chicca, figlia del marketing, ma che metterà pepe all'uscita domenicale con gli amici e alimenterà le animate discussioni da bar: l'indicatore dell'angolo di piega.
Sono cinque gli indicatori posizionati sulla spalla, a 25°, 30°, 35°, 40° e 45°. D'ora in poi non si potrà più barare e chi riuscirà a consumare l'Elefantino entrerà di diritto nell'olimpo riservato a chi tocca i 50° gradi di piega. Non fatelo su strada, però, per favore.


:ph34r: :o:
 
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view post Posted on 20/3/2010, 02:14
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:D Prova pneumatici: Michelin Power Pure



http://www.omnimoto.it/magazine/4462/miche...vo-dai-gommisti
RIVOLUZIONE FRANCESE Il marchio Michelin ci ha abituato a invenzioni capaci di mettere il classico punto a capo. A loro il merito di aver concepito il primo pneumatico radiale, la prima gomma slick (apparsa nel mondiale Gp500) e non molto più in la l'introduzione della silice come elemento chiave per garantire un'ottima tenuta anche sul bagnato. Insomma Michelin propone più di un biglietto da visita "pesante" capace di piantare le fondamenta di un’evoluzione di settore che sembra davvero inarrestabile.

...E ORA CI RISIAMO L'immagine pubblicitaria di questi pneumatici parla chiaro. L'omino Michelin vestito come un medico specialista che sorridendo propone una confezione tascabile di Power Pure come rimedio per il peso superfluo. Non male davvero. Queste gomme promettono di risparmiare tra anteriore e posteriore la bellezza di 1kg rispetto alla media della concorrenza, ovvero un'enormità se si pensa che il peso guadagnato su cerchi, dischi freno e quindi anche gomme –quindi le cosiddette masse non sospese- è di fondamentale importanza e vale molto ma molto di più rispetto a quello relativo al resto della moto.



MA COME HANNO FATTO? La parola magica è Aramide. Si tratta di una fibra sintetica capace di una resistenza eccezionale accompagnata a un peso assolutamente ridotto, viene utilizzata nell'industria aeronautica, per la realizzazione di giubbotti anti proiettile e per molte altre applicazioni in cui occorre coniugare resistenza e leggerezza. Tale è stata l’evoluzione nella costruzione di questa fibra, che i tecnici Michelin hanno quindi potuto sostituire il filo d'acciaio che fino ad oggi ha composto la loro gomma con questo filo che, credetemi, sembra poco più spesso di quello per cucire un telo mare...
MENO EFFETTO GIROSCOPICO... Il risultato è immediato. Meno peso sulle ruote e, come se non bastasse, nella parte più perimetrale di esse, diminuisce sensibilmente l'inerzia di una massa impegnata a ruotare su se stessa. Il tutto con immensi benefici in termini di reattività della moto ogni volta che si decide di cambiare direzione. Quanti di noi hanno sognato di dotare la propria moto di ruote in magnesio per pura libidine o per esigenze squisitamente dinamiche? Con queste gomme almeno la seconda esigenza sembra ben più a portata di portafoglio.



...E ALTRI BENEFICI La teoria ci dice inoltre che una minore massa non sospesa porta come conseguenza diretta un lavoro più efficiente svolto dalle sospensioni. In poche parole sarà più facile per forcella e monoammortizzatore "copiare" ogni piccola asperità e garantire così un'aderenza ottimale. In questo caso si tratta di un plus difficile da percepire a polso, ma documentato da una telemetria capace di registrare il comportamento delle sospensioni, quindi fidiamoci.

DOPPIA MESCOLA Il Power Pure riprende la tecnologia già sviluppata per il Pilot Power 2CT ovvero l'applicazione di un tipo di mescola per la parte centrale dello pneumatico, che lavora al suolo quando la moto è dritta (più dura) e un'altra mescola (più morbida) disposta lungo le parti più esterne che lavora quando la moto si trova in piega. Questa volta però cambiano le proporzioni di una e dell'altra. Per l'esattezza la zona morbida si espande decisamente di più verso il centro dato che basta una modesta inclinazione per poter sfruttare già una buona percentuale di mescola dotata di maggiore grip. Ciò avviene sia sull'anteriore ma soprattutto sul posteriore visto che in questo caso la mescola dura si abbandona completamente già dai 24° di inclinazione.



SU STRADA: ESAGERATA! Temperatura dell'aria 4° scarsi, asfalto bagnato e una sorta di pioggerella che a tratti si trasforma in nevischio (gurdate la foto in grande per capire in che stato era l'asfalto...): queste le iniziali condizioni del nostro test lungo le strade nei pressi di Almeria. In questo specifico contesto la Power Pure è stata fenomenale. Mai una sbavatura, nessuna perdita di aderenza ma tanto feeling fin dai primi metri percorsi. Evidentemente, il fatto che il disegno del battistrada derivi da quello delle gomme rain destinate alle competizioni non sembra semplicemente una trovata pubblicitaria.

SILICIO MY LOVE Anche quando l'asfalto comincia ad asciugare e offrire l'alternanza di tratti bagnati e asciutti non ci si scompone; in questo caso la tipica sensazione di trovarsi "sulle uova" non esiste. Evidentemente la consistente dose di silicio che arricchisce la mescola Michelin fa il proprio mestiere con il risultato di incutere una gran fiducia e rendere la guida serena, divertente anche se le mani si ghiacciano e la visiera si appanna.



IN PISTA? Nel pomeriggio assolato e finalmente con una temperatura più "normale", le sessioni sul tracciato di Almeria hanno lasciato intendere un carattere meno incline alla pista di quanto si potesse pensare. Sebbene la maneggevolezza e la facilità con cui la moto entri in piega velocemente e senza fatica rappresentino un benefit indiscutibile, il risultato finale lascia supporre che questo pneumatico sia più propenso verso un utilizzo stradale anche molto sportivo, piuttosto che alla ricerca del proprio record sul giro.
DAVANTI E DIETRO L'appoggio dell'anteriore, soprattutto in fase di percorrenza, non è tra i più granitici; anche se il grip non manca, al pilota non arrivano quella sensazione di solidità e sostegno tanto preziose quando si decide di forzare di più nell’ingresso in curva, magari indugiando con i freni in mano. Il posteriore ha un grip valido finché non si esagera, quando si cerca di anticipare l’apertura del gas per sfruttare l’accelerazione ancora a moto inclinata. Niente di preoccupante sia chiaro, le perdite di aderenza non arrivano improvvise, la Power Pure avvisa con il debito anticipo. Alla fine però il tutto consente una guida sicuramente proficua ma più conservativa che aggressiva, senza cioè la spinta a migliorare se stessi ma accontentandosi, ognuno in base alle proprie capacità, di quanto si sta facendo.



OCCHIO ALLE PRESSIONI Chiunque si troverà ad utilizzare questi pneumatici per qualche scorribanda in pista dovrà ricordarsi che con le Power Pure le pressioni d'esercizio dovranno mantenersi alte. Il che significa che nel caso di queste Michelin occorre dimenticarsi la pratica di giocare con le pressioni, mantenendo invece anche in pista e a freddo la classica accoppiata stradale 2.5/2.9. Sconvolti? Se avete letto fino a qui non dovreste esserlo perché è evidente che la carcassa super leggera sia anche più morbida e necessiti di un "cuscino d'aria" più consistente per garantire un comportamento adeguato anche sotto stress.
A CONTI FATTI La Power Pure grazie alla sua leggerezza e alle sue doti di tenuta in ogni condizione ha dimostrato di essere una gomma dalle doti dinamiche ottime. Su strade aperte al traffico vola tra una curva e l'altra è sincera, estremamente efficace e divertente proprio per la facilità con cui si fa condurre, è confortevole e ottima quando il fondo è freddo o non ottimale. La pista invece non è il suo terreno di caccia preferito; bastano pochi giri per rendersi conto che ci vorrebbe qualcosa di più per scatenare l'ambizione degli aspiranti piloti. Nulla di grave, comunque, anche in casa Michelin troverete ci sa fare benissimo il "lavoro sporco": si chiama Power One.
www.motorbox.com/Moto/Magazine/Pneu...Pure_prova.html
MISURE DISPONIBILI La Power Pure è disponibile per gli anteriori nei classici 120/60 17, 120/70 17 e per i posteriori nelle misure 160/60, 180/55 190/50 e 190/55 tutte rigorosamente per cerchi da 17". Per chi non lo sapesse la Yamaha R1 utilizza le Power Pure come primo equipaggiamento.



Edited by OTTORENATO - 23/3/2010, 20:31
 
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Marco78
view post Posted on 7/4/2010, 20:57




Credo che il Power Pure sia una grandissima innovazione nel campo degli pneumatici. Sono veramente curioso di provarli. Anche perchè, rispetto ai precedenti 2CT, la zona "morbida" è molto più ampia.

 
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view post Posted on 2/6/2010, 22:23
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Metzeler Roadtec Z8 Interact
Dall'elefantino il nuovo pneumatico sport-touring



www.ridexperience.it/2010/05/metzel...evoli-e-sicuri/
:unsure:
Ci siamo, è arrivato! Il nostro innovativo pneumatico sport-touring Roadtec Z8 Interact™ è pronto per cavalcare le strade e le curve di montagna di tutto il mondo! Questo nuovo prodotto di casa Metzeler vanta diverse soluzioni tecnologiche come il battistrada con intagliati ispirati al Pi Greco (p) abbinato alla già testata tecnologia strutturale Interact™: Multi Zone Tension per performance eccellenti fin dai primi chilometri, a pieno carico e in tutte le condizioni meteorologiche.
La combinazione di queste caratteristiche fa del nostro Roadtec Z8 Interact™ lo pneumatico perfetto per le attuali necessità dello Sport Touring, è infatti dedicato in particolare a quei motociclisti che amano i viaggi lunghi e studiato per i rider sportivi che amano andare in moto in tutte le stagioni grazie ad un’affidabilità e a una maneggevolezza che permettono di percorrere lunghe distanze in totale sicurezza.
Roadtec Z8 Interact™ va ad affiancarsi al recentemente introdotto Sportec M5 Interact™, lo pneumatico supersportivo perfetto per tutti gli usi, e al resto della linea Metzeler di pneumatici radiali recentemente rinnovata: Racetec K3, Racetec CompK e Racetec SM che completano l’offerta di prodotti innovativi e al vertice della categoria per utilizzo racing, supersport e sport-touring.
Il nuovo Roadtec Z8 Interact™ è stato studiato per farvi godere appieno il piacere di guida perchè è una gomma caratterizzata da un’ampia versatilità di utilizzo, grande comfort e forte sicurezza, soprattutto in condizioni meteorologiche avverse. Tutto ciò vi permetterà di concentrarvi solo ed unicamente sulla guida godendovi piacevolmente il vostro viaggio.
Per concludere vi informiamo che il nostro nuovo gioiellino sarà disponibile presso i rivenditori Metzeler a partire dal 1° giugno e sarà presentato alla stampa mondiale durante la seconda settimana dello stesso mese, quindi continuate a seguirci e a leggere Ridexperience perché presto vi offriremo maggiori informazioni, foto e video e soprattutto una nuova ed eccitante sfida interattiva!

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www.motonline.com/prove/articolo.cfm?codice=254321



Test pneumatici: Metzeler Roadtec Z8 Interact



Sulle strade dell'Etna abbiamo messo alla frusta la nuova copertura sport-tourer della casa tedesca: ottima la costanza di grip e la resa chilometrica

Metzeler sceglie il nero… La presentazione alla stampa del nuovo Roadtec Z8 Interact è largamente dominata da questo colore. E come non potrebbe esserlo quando la cornice di prova della nuova gomma della casa tedesca sono le meravigliose strade della Sicilia orientale, in particolare quelle che si arrampicano fino alla cima del vulcano Etna.
La Metzler ha un'importante base proprio in Sicilia e le strade che abbiamo avuto la fortuna di percorrere sono il pane quotidiano per i collaudatori della casa dell'Elefantino: migliaia di chilometri all'anno per far sì che i clienti possano godere di un prodotto sempre all'avanguardia.
Il progetto dello Z8 è completamente nuovo e tra gli intenti della casa teutonica c'è quello di soddisfare quella larga fascia di clientela alla ricerca di un pneumatico sport-touring in grado di rendere la ciclistica di qualsiasi moto più performante, fruibile, facile e comunicativa.
Per il test di queste gomme sono state messe a nostra disposizione svariate tipologie di moto, dalla tourer per eccellenza, la BMW 1200 RT, alla più sportiva Honda VFR1200F, passando per le supersportive, fino ad arrivare alle naked di ultima generazione come la Yamaha Fazer8.

Premettendo che per lo Z8 la Metzeler non ha ceduto al richiamo della "multi-mescola", il prodotto porta comunque nuove soluzioni. Cambia il profilo che diventa più rotondo soprattutto all'anteriore; cambiano le tensioni dei fili d'acciaio, più tesi nella zona centrale del pneumatico al fine di aumentarne la stabilità sul dritto e in fase di frenata, e più morbide sulle spalle per aumentare grip e confidenza in fase di piega. Modificati anche il disegno del battistrada per rendere più efficace il drenaggio dell'acqua, e la composizione della mescola per aumentarne la resa chilometrica e i tempi di entrata in temperatura.
Insomma, un prodotto completamente nuovo che tiene assolutamente fede alle promesse.
Abbiamo trovato il Roadtec Z8 veramente intuitivo e facile. Sulle moderne sport-touring si sposa in maniera perfetta, regalando una guida rotonda e progressiva, eliminando anche la tendenza a rialzarsi della moto in curva quando si va ad agire, anche energicamente, sui freni a moto piegata.
Abbiamo notato anche un aumento del confort di marcia grazie alla buona capacità di assorbimento da parte del pneumatico, senza avere mai l'impressione che la carcassa fletta troppo. Ottima la discesa in piega, molto omogenea, e ci ha convinto anche la rapidità nel raggiungere la temperatura ottimale d'esercizio.
Sulle naked a nostra disposizione, anche quelle dotate di una importante "cavalleria", l'Interact non è andato mai in crisi. Anzi, come spesso accade con i pneumatici della casa tedesca, è migliorata anche la resa delle differenti ciclistiche, rendendole più intuitive e confidenziali. Il tutto nell'ottica di mettere in condizione l'utilizzatore finale di godere di un pneumatico facile ed estremamente sicuro, con una efficacia in termini di performance che va di pari passo con una resa chilometrica importante.



Ecco come si presenta lo Z8 dopo 12.000 km

Come prova di quest'ultimo fattore, durante la presentazione sono state messe a disposizione anche alcune Suzuki Bandit con pneumatici usati, addirittura con ben 12mila chilometri sulle spalle. E non abbiamo rilevato radicali differenze di resa rispetto ai pneumatici nuovi. Questo a significare che il nuovo Metzeler Z8 è un prodotto in grado di mantenere costante le proprie capacità di affidabilità per tutto il corso della sua durata.
Per cercare il pelo nell'uovo, solo su moto dotate di prestazioni elevate lo Z8 Interact mostra qualche limite, soprattutto quando si spalanca con moto inclinata. Ma anche in questi casi, il pneumatico resta comunque parecchio prevedibile, avvertendo in anticipo il pilota in caso di perdite di aderenza. Ci viene quasi da pensare che anche gli amanti delle supersportive che usano le loro moto tutti i giorni principalmente su strada, potrebbero prendere in seria considerazione il nuovo Metzeler Z8. In conclusione, abbiamo trovato il nuovo Metzeler Roadtec Z8 Interact un pneumatico molto valido che accresce notevolmente il piacere di guida con alti livelli di sicurezza e di confort. Sarà disponibile sul mercato solo dai primi giorni di luglio. Gli appassionati dovranno avere ancora un po' di pazienza.

Edited by OTTORENATO - 18/6/2010, 07:59
 
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Bridgestone: nuovo Battlax BT-023

Il nuovo pneumatico sport-touring, anche in versione “GT”




:P
Battlax BT-023, sostitutivo dell'attuale BT-021, sono state diffuse in questi giorni direttamente attraverso il sito web ufficiale del Costruttore giapponese di pneumatici.

L'obiettivo di Bridgestone nella progettazione di questa nuova copertura è stata la massimizzazione delle qualità 'touring' senza rinunciare alle performance nella guida sportiva e assicurando oltretutto una lunga durata, anche se installato sulle pesanti e potenti super-tourer.

Il chilometraggio massimo senza un decadimento sostanziale delle caratteristiche di grip e tenuta è dichiarato del 30% superiore rispetto al BT-021 che va a sostituire in gamma e considerando che le
moto 'target' di questo prodotto vengono utilizzate da “macina-chilometri” in viaggio con ogni condizione meteo, i progettisti hanno posto molta enfasi anche sul grip in condizioni di asfalto bagnato.

In ottica touring è stata ottimizzata la stabilità alle alte velocità di crociera, la riduzione della rumorosità di rotolamento e la capacità di assorbire le asperità, mentre la guida sportiva può avvantaggiarsi di elevato grip e maneggevolezza di alto livello.

Per le moto più pesanti, le super-tourer normalmente dotate del set di valigie e dal peso in ordine di marcia prossimo ai 300 kg, le nuove Battlax BT-023 saranno offerte – nelle sole misure 120/70ZR17 e 180/55ZR17 - anche con specifica “GT” (riconoscibili dall'intaglio del battistrada anteriore e dalla dicitura sulla spalla). Si tratta di un pneumatico “raccomandato” ma non obbligatorio, preferibile su questo tipo di moto perché caratterizzato da una carcassa più rigida, capace di rispondere meglio alle sollecitazioni imposte da potenze e pesi di moto, ad esempio, come Yamaha FJR1300, Bmw K1300GT o R1200RT .

La mescola è definita “Silica Rich Ex” per l’anteriore e “Silica Rich” per il posteriore, entrambe con ‘RC polymer’ per offrire sicurezza con la pioggia e chilometraggio elevato. Ma polimeri e silice, rispettivamente finalizzati a durata e grip sul bagnato, non sono in origine facili da armonizzare nella stessa mescola. Per massimizzare entrambe le performance Bridgestone ha messo a punto la tecnologia “NanoPro-Tech” con la quale produce il suo ‘RC polymer’ per le mescole ad alto tenore di silice.

Il pneumatico posteriore è un “3 Layer Compound”, ovvero ha il battistrada con area centrale e spalle a mescola differenziata. Al centro è ottimizzata la stabilità e la durata, sulle spalle il grip e l’assorbimento delle imperfezioni del manto stradale.

Il disegno del battistrada fa segnare un passo in avanti rispetto al BT-021 sotto diversi punti di vista. Sull’anteriore l’angolo degli intagli è pensato per migliorare la durata. L’intaglio a V nell’area di contatto centrale aumenta il feeling in frenata. Infine l’intaglio a T leggermente spostato rispetto all’asse centrale del profilo ottimizza la maneggevolezza.
http://www.omnimoto.it/magazine/4201/bridg...-battlax-bt-023
Il battistrada del pneumatico posteriore presenta un’ampia area centrale di contatto priva di intagli per massimizzare il grip in accelerazione e frenata, la durata e la silenziosità di guida. Sulle spalle i piccoli intagli verticali contribuiscono ad aumentare la tenuta in curva e la maneggevolezza. Infine, l’angolo stesso degli intagli è studiato per fornire grip sul bagnato grazie all’efficiente evacuazione dell’acqua.

Le misure disponibili coprono un vasto range di coperture per motociclette sia sportive che turistiche, all’anteriore con larghezza 110 o 120 e spalla /60, /70 e /80 su cerchi da 17” ma anche da 18”, al posteriore dalla 150/70 alla 190/50.
 
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Michelin Pilot Road 3

www.omnimoto.it/magazine/6657/miche...trada-anteprima

www.youtube.com/watch?v=WVjHa5ghE2o&feature=player_embedded



Il mercato motociclistico lo sta ampiamente dimostrando: il settore del turismo è quello in maggiore espansione negli ultimi anni e, di conseguenza, anche il settore dei pneumatici radiali Sport Touring ha visto aumentare la propria quota di mercato. I dati di vendita, infatti, confermano questa tendenza, poiché il mercato delle gomme Sport Touring è cresciuto, negli anni dal 2004 al 2010, del 31% e la tendenza per il 2011 è di una ulteriore salita del 7% circa.
La Michelin, che in questi giorni ha lanciato il nuovo pneumatico Pilot Road 3 ha confermato questi dati riportando che nel mercato domestico (quello francese), il segmento Sport Touring ha permesso di vendere nel 2010 più di 280.000 pneumatici, e prevede che il dato sforerà le 300.000 unità nel 2011.

Sensibile a questo fenomeno, Michelin ha lavorato negli ultimi anni per sviluppare l’erede del noto Pilot Road 2, cavallo di battaglia della Casa del Bibendum lanciato nel 2007. Il nuovo pneumatico assume conseguentemente la denominazione Pilot Road 3 e si fregia di due importanti miglioramenti, uno volto ad aumentare la sicurezza di marcia e l’altro la durata del pneumatico.

VIDEOCONFERENZA STAMPA VIA SATELLITE
Michelin, in occasione del lancio internazionale del Pilot Road 3, ha varato un’iniziativa che costituisce una “prima” storica nel mondo motociclistico: la conferenza stampa ha visto partecipare in contemporanea i giornalisti francesi, italiani, tedeschi, inglesi e spagnoli, senza che nessuno si muovesse dal suo paese di origine.
Grazie ad un sito web appositamente approntato e alla trasmissione dati via satellite, Hubert Hannezo, responsabile della Business Unit moto della Michelin, ha condotto la conferenza stampa di fronte ai giornalisti francesi, mentre i partecipanti delle altre nazioni erano collegati via satellite. L’aspetto più innovativo della conferenza è stata la possibilità di fare un question time in diretta, con il vantaggio che le risposte potevano essere udite dai giornalisti di tutta Europa.

2,5 METRI IN MENO TI SALVANO LA VITA
L’obiettivo principale del progetto Pilot Road 3 era di incrementare le performance del predecessore Road 2 in termini di aderenza sul bagnato e durata della gomma, senza nulla perdere in prestazioni pure. I pneumatici Sport Touring odierni, infatti, devono soddisfare esigenze in netto contrasto di prestazioni e durata e ciò deriva dal fatto che le prestazioni delle attuali moto da turismo, ma anche delle nude di media o elevata potenza, sono cresciute esponenzialmente. Gli ingegneri Michelin hanno pertanto analizzato a fondo le caratteristiche del Pilot Road 2, decidendo di conseguenza cosa fosse giusto mantenere del prodotto conosciuto e cosa cambiare.

Visto che l’input di progetto era di aumentare le prestazioni sul bagnato, soprattutto in frenata, si è deciso di agire fortemente sul disegno del battistrada, mantenendo inalterata la carcassa del pneumatico.
L’obiettivo è stato perseguito con un redesigning del battistrada, il quale è caratterizzato ora da lamelle che attraversano la superficie del pneumatico per l’intero spessore del battistrada. Questa innovazione, brevettata da Michelin sotto il nome XST – X Sipe Technology, prevede che il battistrada sia intagliato come su un pneumatico da pioggia, ma con una distribuzione di intagli molto “leggera”.

Il funzionamento degli intagli è molto semplice: la presenza degli spigoli fanno aumentare la pressione locale sul velo d’acqua il quale si rompe più facilmente. L’acqua a quel punto viene drenata attraverso gli intagli fino a raggiungere degli “alveoli”: piccoli fori nella mescola che agevolano l’evacuazione dell’acqua, e poi confluisce nella scolpitura vera e propria del battistrada.

Il vantaggio ottenuto è che il nuovo Pilot Road 3 è in grado accorciare gli spazi di frenata di 2,5 metri sul bagnato rispetto al Road 2.

Il nuovo disegno del battistrada è stato studiato con attenzione in modo che la scolpitura più estesa non influisse negativamente sul consumo del pneumatico.

La Michelin ha brevettato una ulteriore innovazione, che prevede che la scolpitura sia inclinata rispetto al senso di marcia all’indietro di 15° e ciò ha portato a un’usura più regolare del pneumatico e, nel caso del Pilot Road 3 anche una crescita della durata della gomma, stimata in un 4% in più di percorrenza utile.
La mescola del Pilot Road 3 sfrutta, come il suo predecessore, la nota tecnologia bimescola 2 CT che prevede battistrada di durezza differenziata sia per l’anteriore che per il posteriore.

La Two Compound Technology prevede che la gomma anteriore abbia mescola intermedia al centro che si estende per il 60%, e la restante parte morbida sulle spalle.
Il posteriore, invece ha mescola più dura al centro su una fascia che occupa il 20% del pneumatico e spalle più morbide sulla restante parte del profilo.


DEKRA APPROVED
I risultati positivi ottenuti dalla Michelin sono stati confermati e validati dalla Dekra, l’ente certificatore tedesco specializzato in prove strumentali.
I tecnici della Dekra hanno utilizzato una Yamaha Fazer 1000 ABS, strumentata equipaggiandola di acquisizione dati, sensori di pressione sull’impianto frenante e soprattutto… rotelle laterali!
I test sono stati condotti su superficie a bassa aderenza bagnata d’acqua, con velocità di partenza di 60 km/h e frizione disinnestata.
Le prove sono state ripetute 10 volte per ogni coefficiente di aderenza al suolo e il risultato medio è che in condizioni di bagnato più comuni sulle strade, il nuovo pneumatico è in grado di arrestare la moto 2,5 metri prima rispetto al Pilot Road 2.
Dai grafici diramati, inoltre, si evince che per situazioni più critiche, con coefficiente di aderenza attorno a 0,3-0,2, il vantaggio in frenata arriva anche a 5 metri, i quali possono davvero salvare la vita.

LE DIMENSIONI
Vi alleghiamo la tabella delle dimensioni disponibili per il nuovo Pilot Road 3, il quale è già disponibile sul mercato aftermarket pressoché allo stesso prezzo del Road 2, il quale resta in listino e sarà proposto a un prezzo più basso.
ANTERIORE:
110/70 ZR 17 (54W)
110/80 ZR 18 (58W)
120/60 ZR 17 (55W)
120/70 ZR 17 (58W)
120/70 ZR 18 (59W)
110/80 R 19 59 V Trail
POSTERIORE:
150/70 ZR 17 (69W)
160/60 ZR 17 (69W)
160/60 ZR 18 (70W)
170/60 ZR 17 (72W)
180/55 ZR 17 (73W)
190/50 ZR 17 (73W)
190/55 ZR 17 (75W)
150/70 R 17 69 V Trail

www.michelin.it/moto/michelin-pilot-road-3

IL TEST
AL termine della videoconferenza stampa, abbiamo avuto la possibilità di provare il nuovo Michelin Pilot Road 3 sulle tortuose strade dell’entroterra ligure.
La tipologia di pneumatico è tale che esso si adatti bene a moto di estrazione molto diversa. Lo abbiamo potuto provare su naked come la
Yamaha XJ6 ma anche la supernaked Kawasaki Z1000, oppure super tourer come la BMW R 1200 RT....


ma anche l’agilissima Kawasaki Versys.
Possiamo subito dire che il Michelin Pilot Road 3 si accoppia con successo a tutte le moto provate, indipendentemente dal loro peso e dalle loro prestazioni, e questo è già un punto a favore della copertura francese.
Il comportamento dinamico è ottimo, nonostante il test sia iniziato con pneumatici del tutto nuovi con ancora la cera, fin dalle prime curve abbiamo potuto piegare con sicurezza senza problemi.

Pulite le gomme ci siamo concentrati sul loro rendimento. Il comportamento è pressochè analogo a quello della Pilot Road 2: l’inserimento in curva è dolce e progressivo e la tenuta al massimo della piega è assicurata. La maneggevolezza nei cambi di direzione è buona, nella media della categoria dei pneumatici da turismo.

Abbiamo avuto la possibilità di percorrere anche dei tratti autostradali ad alta velocità, verificando che anche in queste condizioni la presenza degli intagli sul battistrada non inficia in alcun modo la stabilità della mescola.

“Sfortunatamente”, però, la giornata del nostro test è stata dominata da uno splendido sole, e non abbiamo avuto moto di verificare i vantaggi del Pilot Road 3 sul bagnato, ma siamo sicuri che la “buona sorte” dei motociclisti non ci negherà questo privilegio e sicuramente presto o tardi ci capiterà di riprovare questi pneumatici sotto un bel diluvio. Rimanete in contatto perché quando accadrà ritorneremo di sicuro sull’argomento.

www.gommeblog.it/pneumatici/pneumat...n-pilot-road-3/

Edited by OTTORENATO - 9/6/2011, 12:12
 
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Dunlop RoadSmart II – TEST

Il pneumatico Sport Touring che strizza l’occhio agli sportivi

www.omnimoto.it/magazine/8006/dunlo...-anteprima-2011

Il mercato motociclistico degli ultimi dieci anni ha vissuto notevoli cambiamenti, con gli equilibri dei diversi segmenti che si sono spostati anche di molto facendo, di conseguenza, cambiare le esigenze della clientela in tema di pneumatici.
Analizzando il mercato delle gomme moto a livello europeo dal 2002 ad oggi, si nota che il settore delle coperture non ha avuto dei grossi incrementi di venduto mentre quello dei pneumatici Sport Touring è cresciuto tantissimo con una percentuale positiva del 52%. Ciò significa che piano piano le esigenze del mercato sono mutate e c’è stato un travaso di venduto a favore delle gomme sport Touring, e di conseguenza anche il target di clientela che nel 2007 ha provato il conosciuto Dunlop RoadSmart oggi è cambiato, nei bisogni legati al pneumatico.
Questo doveroso preambolo è necessario a inquadrare correttamente la destinazione nel mercato del nuovo RoadSmart II che oggi sconfina un po’ di più rispetto al predecessore nel settore selle gomme Supersportive, senza perdere però nulla in quanto alla sua attitudine turistica.

ROADSMART II: L’ASSO PIGLIATUTTO
Questa rinnovata copertura di Dunlop si propone di abbracciare quanti più tipi di motociclette possibili sul mercato. Negli intenti della casa statunitense, questa gomma può essere montata indifferentemente su pesanti Sport Touring, su agili Naked, ma anche su ciclistiche On-Off senza dimenticare le grosse Custom.
Considerato che il modello precedente vantava già delle ottime prestazioni, a Dunlop non restava che migliorarle ulteriormente, cercando di intervenire anche su quegli aspetti che sono stati oggetto di critiche da parte dell’utenza. Si è lavorato, quindi, per migliorare le prestazioni su asciutto e sul bagnato, di incrementare il chilometraggio utile della copertura e, punto debole del RoadSmart, migliorare il comfort.

RICERCA E SVILUPPO
Il nuovo Dunlop RoadSmart II è stato oggetto di un lavoro di sviluppo durato 22 mesi, nei quali tutte le sedi Dunlop hanno partecipato. Le fasi di progetto, per le quali si è fatto ampio ricorso alle più moderne tecniche di modellazione e di calcolo predittivo, sono state seguite dai centri di innovazione di Birmingham in Inghilterra, di Colmar-Berg in Lussemburgo e Akron in Ohio. Lo sviluppo della nuova mescola è stato invece condotto ad Hanau in Germania mentre tutte le fasi di test strumentali sono state fatte sui vari centri di prova di Good Year Dunlop e soprattutto presso il circuito di Mireval dove abbiamo potuto testare le nuove gomme.
Dopo la prima fase progettuale, sono stati realizzati ben 670 pneumatici prototipo con 88 diverse specifiche. Le fasi di test sono state condotte sia in laboratorio, dove sono stati percorsi oltre 523.000 km in 62 test strutturali e di durata, che su strada e in circuito. Sull’asciutto sono stati condotti 209 test a cui bisogna aggiungerne 92 sul bagnato. Sono stati eseguiti poi 141 test ad alta velocità e una prova complessiva di durata di ben 148.500 km.

QUATTRO PER QUATTRO
Cerchiamo di analizzare le caratteristiche chiave che un pneumatico Sport Touring deve avere, riassumendole in quattro aspetti: prestazioni su asciutto, prestazioni sul bagnato, chilometraggio e comfort.
I primi due sono stati fin da subito i punti forti del Roadsmart presentato nel 2007, mentre sugli altri due è stato necessario lavorare per raggiungere, e superare, la concorrenza.

Le prestazioni su asciutto si possono concretizzare in due parametri: maneggevolezza e stabilità. Essi dipendono essenzialmente da tre aspetti costruttivi: la struttura, il profilo e il disegno del battistrada.
La struttura del RoadSmart II prevede la ben nota tecnologia con cintura in acciaio JLB che è in grado di assicurare ai pneumatici la corretta stabilità alle alte velocità. In particolare, la carcassa del posteriore è stata irrigidita del 15%, mentre l’anteriore ha una rigidezza inferiore quando la moto è in curva e ciò contribuisce a ridurre l’effetto shimmy.
Profilo e disegno del battistrada vanno a braccetto nella ricerca di un’area di contatto più ampia e uniforme possibile. In particolare, sul RoadSmart II è stato cambiato il profilo rendendo entrambe le copertura più alte con un profilo più rotondo di prima. Il “pattern” del battistrada è cambiato e in particolare l’anteriore ha una superficie di contatto al suolo che è maggiore di prima ad ogni angolo di piega, ma è anche più costante di prima. Per il posteriore, invece, l’area di contatto è stata leggermente diminuita fino a circa 35° di piega, mentre è cresciuta alle pieghe maggiori per dare più sicurezza sull’asciutto.

Le prestazioni sul bagnato si identificano in due aspetti: le prestazioni in frenata e la prevedibilità di comportamento. I fattori che incidono in questo campo sono essenzialmente il disegno del battistrada e la composizione della mescola. Per capire quanto incida sull’aderenza sul bagnato la scolpitura possiamo utilizzare il rapporto tra pieni e vuoti nel disegno della gomma.
Il RoadSmart II ha all’anteriore un valore del rapporto “land/sea” basso e che resta quasi costante a tutti gli angoli di piega, perché è questo pneumatico che deve drenare l’acqua incontrata sulla strada; il posteriore, invece, ha un rapporto pieni/vuoti che è molto alto al centro, per dare stabilità e aderenza in accelerazione sull’asciutto, ma cala al crescere dell’angolo di piega per dare più aderenza sul bagnato. In merito alla mescola, in Dunlop hanno fatto un ulteriore passo avanti da quando venne introdotta la silice nel 2002 sul D220, immettendo sul mercato una nuova generazione di battistrada anteriori a base di polimero liquido che offre un grip superiore sul bagnato.

La durata del pneumatico si può identificare in elevato chilometraggio e stabilità delle prestazioni con l’usura. Su questi aspetti influiscono tutte le caratteristiche costruttive dei pneumatici: il disegno del battistrada perché distribuendo con maggiore omogeneità la pressione al suolo si riduce l’usura irregolare. La mescola influisce sulla continuità delle prestazioni perché il nuovo polimero liquido introdotto da Dunlop evita che le qualità di aderenza del battistrada cambino con l’usura per via di un degrado della struttura polimerica.
Costruzione e profilo incidono alla stessa maniera del disegno del battistrada, perché agendo su di essi è possibile rendere più uniforme la pressione di contatto al suolo e quindi migliorare la durata della gomma.

Da ultimo il Comfort, che è un aspetto del pneumatico sul quale influiscono principalmente la costruzione della gomma e il suo profilo.
Per migliorare questo aspetto, la Dunlop ha eseguito una serie di test di capacità di assorbimento degli urti in laboratorio, misurando la forza trasmessa dal pneumatico ai supporti e la velocità di assorbimento dell’urto. Dai test è emerso che la rinnovata carcassa e il diverso profilo del RoadSmart II hanno permesso alla copertura di ridurre l’energia che essa trasmette alla motocicletta e di vibrare meno.

LA PROVA: UN VERO TOUR DE FORCE
I quartieri generali europei della Dunlop hanno pensato di organizzare un test decisamente probante per far toccare con mano ai giornalisti di tutto il mondo le migliorie introdotte con il RoadSmart II.
La prima parte del test ha previsto un percorso di oltre 250 km in Corsica, su strade molto tortuose per provare al meglio le gomme, con lunghi tratti su asfalto devastato per valutare le doti di comfort della copertura.
Dopodichè, hanno caricato tutti su un aereo e ci hanno catapultato a Mireval nel sud della Francia, per provare le gomme in condizioni più estreme presso il centro prove della Dunlop. Vediamo come è andata.

SU STRADA: PRESTAZIONALE CON TUTTE LE MOTO
Per il nostro test su strada, che si è rivelato un vero tour de force per la lunghezza del percorso da fare in poco tempo, abbiamo avuto a disposizione una selva di moto di estrazioni davvero diverse tra loro. La scelta si è dimostrata azzeccata perché ci ha permesso di provare le gomme su agili nude come la Suzuki GSR 750 o la Kawasaki Z750R, ma anche pesanti supertourer come la BMW R1200 RT o la Yamaha FJR 1300. Non mancavano poi delle On-Off come le divertentissime Benelli Tre-K 1130 e 899, o la Honda Crossrunner, senza dimenticare le nude più potenti come Ducati Monster 1100 Evo o la Benelli TNT 1130.

Sulle tortuose strade Corse, il RoadSmart II si è comportato in maniera ineccepibile, adattandosi ad ogni ciclistica senza colpo ferire. Le prestazioni offerte sull’asciutto sono davvero ottime: il profilo più arrotondato rispetto a prima ha reso le gomme più maneggevoli nell’inserimento in curva e gli ha dato ancora più appoggio sulla spalla.
Senza accorgersene si inizia a viaggiare su ritmi davvero elevati su strada in tutta sicurezza. Pur forzando, infatti, il RoadSmart II non ha mai mostrato difetti e, anche arrivando lunghi in frenata, ha mostrato ottime capacità direzionali con i freni tirati, il che si traduce in sicurezza di guida.
L’unico appunto che possiamo muovere alla copertura Dunlop è che il comfort trasmesso, specie dalla gomma posteriore, non è ancora all’altezza dei competitor, in quanto si avverte che la carcassa è molto rigida. Sui tratti di asfalto molto sconnesso, infatti, si avverte ancora qualche colpo troppo secco, provenire dal retrotreno. Giusto per fare un esempio, su una moto come la BMW R 1200RT dotata di ESA, chi scrive è abituato a guidare allegramente con le sospensioni sulla taratura “Sport”, mentre con il RoadSmart II era sufficiente impostare l’ESA su “Normal” per avere lo stesso feeling di sempre.

IN PISTA: STRIZZA L’OCCHIO AGLI SPORTIVI
La nostra seconda giornata di prove, tenutasi sulla pista di Mireval, è stata programmata per farci provare il RoadSmart II in comparativa con i competitor del segmento, in tre diversi test: guida in pista, guida sul bagnato, guida sullo steering pad.

I tutti e tre i casi le gomme avversarie erano il Michelin Pilot Road 3 e il Bridgestone BT-023.
La prova in pista ha evidenziato che con tutte e tre le gomme provate, si possono tenere ritmi che solo dieci anni fa erano del tutto impensabili per una copertura da turismo.
Avevamo a disposizione delle Suzuki GSX-R 750 con le quali siamo andati così forte da stentare a crederci.
In pista la gomma che ci ha convinto meno è stata la Michelin, soprattutto perché i suoi intagli della scolpitura sono tali da drenare molto bene l’acqua ma fanno perdere stabilità in piega alla gomma. La maneggevolezza è elevatissima, ma la fase di discesa in piega è un po’ discontinua.
Passando alle Bridgestone: su queste gomme ci siamo trovati meglio, soprattutto con l’anteriore che è più stabile, ma meno maneggevole del Michelin. Il grip è elevato, ma l’impressione che ci ha dato è che la BT-023 tenda a scaldarsi troppo dopo pochi giri di pista e quindi perda presto grip, specie al posteriore.
Passando alla Dunlop si avverte fin da subito che il RoadSmart II ha un’indole più sportiva degli altri due; scende in piega rapido e rotondo e mostra una grande stabilità alla massima piega. Il grip offerto è elevato e la perdita di aderenza quando si esagera è progressiva e controllabile, simile al comportamento del Bridgestone, mentre il Michelin quando molla è più brusco.
Ottima anche la tenuta dopo molti giri, segno che la stabilità termica è corretta e la mescola non perde le sue caratteristiche.

Passati sulla pista da bagnato abbiamo riprovato le stesse gomme montate su una Honda CB1000R con ABS.
Il contronto tra le tre vede il Bridgestone nettamente svantaggiato rispetto agli altri due, con un feeling poco sicuro anche a piccole inclinazioni. Giusto per capirci meglio, con il Bridgestone non si va per terra, perché l’aderenza c’è, ma la sensazione che si riceve dalla gomma è di aderenza precaria e ciò impedisce di guidare sereni. Situazione del tutto diversa guidando con le Dunlop e le Michelin. Queste due gomme offrono prestazioni molto simili sul bagnato, ma in maniera del tutto diversa. La Michelin si fa forte della scolpitura con lamelle che drena benissimo l’acqua e la sensazione che il pilota riceve è di continue piccole perdite di aderenza che, essendo millimetriche, non impediscono di continuare a piegare in sicurezza. Si tratta di fare solamente abitudine al comportamento, ma la sensazione di sicurezza è ottima. Il Dunlop, invece, mostra un comportamento del tutto diverso: il grip sul bagnato è elevato, e le perdite di aderenza sono di entità maggiore rispetto al Michelin, ma sono talmente dolci e progressive che si può continuare a guidare in tranquillità senza problemi.
Grazie al fatto che la CB 1000R avesse l’ABS abbiamo potuto tirare qualche staccata riscontrando un’ottima risposta da parte di Dunlop e Michelin (leggermente meglio quest’ultimo), e un po’ peggiore da parte del Bridgestone.

Chiudiamo con lo steering pad. In questo test, condotto con delle Suzuki GSX-R 750, è possibile valutare la capacità del pneumatico di mantenere le traiettorie impostate e la sua tendenza a cadere all’interno della curva.
La prova andava condotta dapprima a 60 km/h per passare poi a 90 km/h. In questo caso il responso della posta è stato che: il Michelin mostra una grandissima maneggevolezza, che però si traduce in una conduzione in curva meno precisa che richiede correzioni, mentre il Bridgestone si è mostrato molto stabile, ma decisamente meno maneggevole nella ricerca di un cambio di traiettoria. Esattamente in mezzo si posizione il Dunlop, che è forse un po’ meno agile del Michelin, ma offre una perfetta stabilità in curva a tutte le velocità.

www.youtube.com/watch?v=7Kpz66SWCBg

In conclusione di questo probante test non possiamo che promuovere il nuovo Dunlop RoadSmart II, ripromettendoci di verificarne la durata in un long test. Il nostro giudizio è comunque ottimo: una gomma da turismo che permette di togliersi qualche soddisfazione in pista…


Edited by OTTORENATO - 10/6/2012, 23:02
 
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Metzeler Z8 Interact M/O

Il nuovo pneumatico bimescola Metzeler Roadtec Z8 Interact ™ M/O, che abbiamo avuto modo di apprezzare sul bagnato nella nostra comparativa, passa al banco di prova dell’asciutto per i nostri spostamenti quotidiani



www.moto.it/news/metzeler-z8-interact.html

http://www.metzelermoto.it/web/news/press_...local&word=word

:rolleyes:
 
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Novità 2013: Metzeler Tourance Next


http://www.motofan.it/notizie/novita-2013-...ance-next/10045

Metzeler ha svelato i suoi nuovi pneumatici sport Touring Tourance Next in occasione della presentazione internazionale della nuova BMW R1200GS, durante il salone Intermot di questi giorni. Nato per un ampio spettro di moto, ha fra e sue qualità principali la tenuta sul bagnato e la stabilità a pieno carico


Metzeler – e più in generale il Gruppo Pirelli di cui fa parte – non è nuova a lanciare un prodotto in occasione dello show off di una moto nuova e particolarmente importante per il mercato. È stato così recentemente per le Ducati Multistrada e 1199 Panigale, ed è così nel caso di una delle moto più attese dal pubblico: la nuova BMW R 1200 GS.
Il binomio Metzeler/BMW, fra l’altro è di quelli storici nel campo della moto e il costruttore di pneumatici è da sempre partner di sviluppo di BMW per il progetto riguardante la famiglia GS, fin dal 1980 con i prodotti enduro street e dal 1999 con quelli della famiglia Tourance.
Il nuovo Tourance Next, dunque, è la terza generazione di questa gamma di pneumatici turistici ed è stato disegnato proprio con un occhio di riguardo per le enduro street e le moto adventure touring di ultima generazione.
Nuovo in tutto


Con il debutto del Tourance Next in primo equipaggiamento sulla BMW R 1200 GS, fa anche la sua apparizione sul mercato un’accoppiata di misure inedita per gomme di questo tipo: 120/70 R19 M/C e la 170/60 R17 M/C, sviluppate direttamente in collaborazione con la casa dell’elica. Fra le nuove e vecchie grosse trail bicilindriche, inoltre, solo la KTM 1190 Adventure 2013 ha queste misure, con sezioni tipicamente stradali.
Fra le doti del nuovo Tourance Next, inoltre, Metzeler pone l’attenzione in particolare al grip sul bagnato e alla sicurezza di marcia grazie alle nuove mescole studiate per l’anteriore e il posteriore che lavorano in sinergia con nuovi intagli disposti in modo ottimizzato sul battistrada.
Struttura e profili del nuovo Tourance Next sono stati poi sviluppati proprio per le grosse enduro di nuova concezione, con particolare attenzione nel garantire un’ottima stabilità, anche alle alte velocità e con motocicletta con bauletti e passeggero.
I profili sono stati infatti progettati per assorbire le asperità dell’asfalto a favore di una maggiore stabilità del mezzo e per interagire in modo ottimale con i moderni sistemi frenanti dotati di ABS. La struttura particolarmente resistente della carcassa permette, inoltre, una ri
gidità della struttura che si traduce in una maggiore e più facile maneggevolezza.
La combinazione e interazione tra il nuovo battistrada e le mescole di ultima generazione, infine, secondo Metzeler offre un sensibile miglioramento rispetto ai precedenti prodotti della famiglia Tourance in termini di chilometraggio e costanza di prestazioni nel tempo.
Il nuovo Tourance Next sarà disponibile a partire da inizio 2013 oltre che nelle misure 120/70 R 19 MC 60V e 170/60 R17 72V, anche nelle misure:
Anteriore
120/70 ZR 17 M/C 58W
110/80 R 19 M/C 59V
90/90 - 21 M/C 54V
Posteriore

140/80 R 17 M/C 69V
150/70 R 17 M/C 69V
160/60 ZR 17 M/C 69W
180/55 ZR 17 M/C 73W
190/55 ZR 17 M/C 75W

 
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Valentino Rossi rides the Bridgestone Battlax T30



BRIDGESTONE T30 - nuovo pneumatico touring sport motociclistico 2013



Bridgestone presenta il BATTLAX TOURING SPORT T30 Serie di Moto Pneumatici

Bridgestone Corporation ha annunciato oggi il 1 Febbraio 2013 * 1 vendite globali lancio del BATTLAX SPORT TOURING T30 - una serie di pneumatici radiali moto Sport Touring. La serie sarà commercializzato in 10 misure per uso anteriore e 13 posteriore dimensioni per l'uso.

La Bridgestone BATTLAX SPORT TOURING T30 è un premium brand ricco di raffinata tecnologia attraverso lo sviluppo della società di gomme da gara MotoGP, ed è progettato per l'uso su medio-grandi dimensioni moto. Ideato per la maneggevolezza e il divertimento del pilota, la serie sarà caratterizzato da nuovi modelli e un nuovo composto (solo fronte). I pneumatici sono stati progettati per ottenere ottimi strada "avvolgenti" proprietà e rigidità, insieme a una maggiore leggerezza, "linea" tracciabilità, grip sull'asciutto e maneggevolezza altri.

La serie di BATTLAX su strada pneumatici moto viene utilizzato nella corsa su strada FIM Campionato Mondiale classe MotoGP Per quali Bridgestone è fornitore ufficiale. La serie dispone di una linea completa che comprende BATTLAX tour per i modelli da corsa per l'uso su moto di piccole e grandi dimensioni.

Attraverso la serie BATTLAX e altri vasta gamma della società di pneumatici moto, Bridgestone continua a Ops alta qualità pneumatici moto prestazioni al rango costante crescita di cavalieri.

Approvati Caratteristiche Tecnologia e prodotti
(1) nuovo composto utilizzata per i pneumatici anteriori

Vasta esperienza Bridgestone nello sport ad alte prestazioni della MotoGP ha portato allo sviluppo di RC polimero (MC uso pneumatico), un composto che si basa sulla società esclusivo "Nano Pro-Tech" * 1 tecnologia. Questa tecnologia rivoluzionaria garantisce aderenza migliorata e prestazioni nelle applicazioni reali di temperatura di utilizzo.

* 1: "Nano Pro-Tech" è il nome collettivo per la tecnologia di lavoro attraverso la progettazione della struttura molecolare e altri mezzi per esercitare un controllo sulla struttura fine di materiali e generare proprietà richieste. Si tratta di una tecnologia esclusiva Bridgestone.

Vendite Giappone lanciare dal 1 ° febbraio 2013. . Commercializzazione successive a seguire negli Stati Uniti, in Europa, America Latina, Asia, Oceania e in altre regioni dimensione Availble:


110/70 ZR 17 Bridgeston E T30
120/60 ZR 17 Bridgeston E T30
120/70 ZR 17 Bridgeston E T30
150/70 ZR 17 Bridgeston E T30
160/60 ZR 17 Bridgeston E T30
160/70 ZR 17 Bridgeston E T30
170/60 ZR 17 Bridgeston E T30
180 / 55 ZR 17 Bridgeston E T30
190/50 ZR 17 Bridgeston E T30
190/55 ZR 17 Bridgeston E T30
110/80 ZR 18 Bridgeston E T30
120/70 ZR 18 Bridgeston E T30
160/60 ZR 18 Bridgeston E T30
110/80 ZR 19 Bridgeston E T30

120/70 ZR 17 Bridgeston E T30 "GT"
120/70 ZR 18 Bridgeston E T30 "GT"

170/60 ZR 17 Bridgeston E T30 "GT"
180/55 ZR 17 Bridgeston E T30 "GT" "GT" Le misure sono specifiche (di veicoli di elevate caratteristiche di ottimizzazione specializzati), con pneumatici anteriori sviluppati con una struttura diversa da modelli di produzione standard. Il posteriore pneumatici in modo differenziato struttura in modo molto simile. Per grandi dimensioni moto da turismo e altri pesanti modelli con borse laterali casi (borsa da sella-come custodie poste sopra i lati della moto), il risultato è una maggiore stabilità di marcia, leggerezza e carico. come la nuova BMW R1200 GS - 2013


http://www.mynetmoto.com/motorradreifen_ne..._tyre_2013.html

Edited by OTTORENATO - 14/2/2013, 18:49
 
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:P Michelin Pilot Power 3

http://blog.pneumatici-auto-moto.it/2013/2...n-pilot-power-3



Michelin Pilot Power 3 è il nuovo pneumatico sport che sostituirà il Pilot Power 2CT.

Il Power 3 adotta la nuova tecnologia 2CT+ che aumenta il grip laterale in quanto sotto la mescola più morbida c’è la mescola medium che mantiene rigide le parti esterne.



Migliora lo scarico dell’acqua grazie agli intagli presenti nel nuovo disegno del battistrada acquisendo e ottimizzando le tecnologie dei suoi predecessori offrendo maggior precisione soprattutto nella fase finale delle pieghe!
 
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:D TEST COMPARATIVO PNEUMATICO DA GRANTURISMO



Confronto di prova pneumatici sportivi da turismo.
www.motorradonline.de/motorradreife...t-reifen/461388


1° Pirelli Angelo GT
2° Bridgestone T 30
2° Metzeler Roadtec Z8 Interact M / O
4° Continental Road Attack 2
5° Michelin Pilot Road 3
6° Dunlop Roadsmart 2




Risultato di prova.

www.motorradonline.de/motorradreife.../461388?seite=8


:rolleyes:

Edited by OTTORENATO - 23/9/2013, 15:18
 
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:woot: MICHELIN PILOT ROAD 4 SUCCESSIONE DI PR3 ANNUNCIATO!


I pneumatici moto sport touring ambiti, sentieri e GT, ossia il segmento di mercato all'ingrosso, questa notizia farà qualche rumore!
Michelin ha appena annunciato l'arrivo del Pilot Road 4, rientra nella già popolare "PR3", noto per la sua eccellente compromesso durata / aderenza, soprattutto sul bagnato ( rivedere il nostro ultimo confronto pneumatici moto da turismo sportivo sulla stazione ).

Il PilotRoad4 essere montato di serie sulla nuova BMW R1200RT 2014 e messaggio contenente notevole guadagno in prestazioni di frenata sul bagnato ... Inoltre, PR4 sarà disponibile in tre versioni, progettate per soddisfare le esigenze specifiche delle tre principali categorie di moto stradali oltre 600 cm3: Michelin Pilot Road 4 Michelin Pilot Road 4 GT e Michelin Pilot Road 4 Trail.


http://www.moto-axxe.fr/site/fr/s05_news/s....php?news=18317


http://www.moto-station.com/article67291-n...onc%C3%A9e.html


Taglie disponibili per PR4:


MICHELIN Pilot Road 4 Standard:
anteriore a 2 dimensioni:
120/60 ZR 17
120/70 ZR 17
posteriore 5 dimensioni:
150/70 ZR 17
160/60 ZR 17
180/55 ZR 17
190/50 ZR 17
190/55 ZR 17


MICHELIN Pilot Road 4 GT
davanti a 2 dimensioni:
120/70 ZR 17
120/70 ZR 18
posteriore 4 dimensioni:
170/60 ZR 17
180/55 ZR 17
190/50 ZR 17
190/55 ZR 17


MICHELIN Pilot Road 4 Trail:
anteriore 2D:
110/80 R 19
120/70 R 19
posteriori 2 dimensioni:
150/70 R 17
170/60 R 17



Read more at http://www.moto-station.com/article67291-n...TS30UiG1me3G.99
 
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view post Posted on 21/7/2014, 20:35
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Tour pneumatici 2014..
di dimensioni 120/70 ZR 17 e 180/55 ZR 17


http://www.motorradonline.de/motorradreife...-im-test/553628

www.motorradonline.de/motorradreife...553628?seite=12

:woot:

Edited by OTTORENATO - 21/7/2014, 22:20
 
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